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Ciclovia Garda-Venezia
Collega il Lago di Garda alla laguna di Venezia, attraversando paesaggi e città iconiche del Veneto. Il percorso si sviluppa in 3-5 tappe, alternando ciclabili dedicate, strade secondarie e tratti su argini, con fondo prevalentemente asfaltato e pianeggiante, perfetto per il cicloturismo lento. Partiamo da Peschiera del Garda, costeggiando il fiume Mincio fino a Verona, celebre per l’Arena e le suggestioni shakespeariane. Seguiamo poi l’Adige verso Vicenza, città palladiana, e raggiungiamo Padova, scrigno di arte e spiritualità. Il paesaggio ci accompagna lungo la Riviera del Brenta, dove le eleganti ville venete si affacciano sui canali. L’ultima parte del viaggio ci porta fino all’area di Mestre o Tronchetto, da dove è possibile proseguire in vaporetto verso il cuore di Venezia. La ciclovia è ben segnalata (codice I1) e consigliata da primavera ad autunno, offrendo un’esperienza completa tra natura, cultura e sapori locali.
Circuito Acernese
Il sentiero del Monte Rajamagra utilizza quelle che, una volta, erano le piste e le strade di servizio per la manutenzione delle seggiovie della rinomata località sciistica di Lago Laceno, in territorio di Bagnoli Irpino, nel cuore del Parco Regionale Dei Picentini. Sentiero di breve lunghezza, con traccia ben visibile e con qualche tratto di moderata pendenza.
Grande Anello Valnerina, percorso per persone a piena mobilità - Tappa 2
Ripartendo da Belforte si prosegue su sentiero raggiungendo nuovamente la SR 209, attraversandola si può seguire il corso del Nera fino ad attraversare la SP 476/2 poco prima del villaggio di Corone di Preci. Una lunga passeggiata nel verde che si immerge nella natura della Valnerina più fitta. Dopo pochissimo si giunge al villaggio di Castelvecchio, fine tappa del secondo giorno.
Cammino di Sant'Antonio - Tappa 7, Vittorio Veneto-Susegana
Usciti dalla città di Vittorio Veneto, lasciato l’asfalto, il cammino si sviluppa lungo un piacevole sentiero tra i campi coltivati, dove si consiglia di utilizzare la traccia per orientarsi. Le anse del fiume Monticano, che costeggiamo per un tratto, ci accompagnano fino alla città di Conegliano, dominata da un imponente castello di origine medievale. Dopo essere saliti fino al castello con una breve deviazione dal percorso del cammino, riscendiamo per attraversare il centro storico di Conegliano. In città sono presenti ristori, negozi di alimentari, farmacie e l’ospedale. Proseguiamo lungo strade asfaltate secondare fino ad uscire da Conegliano e raggiungere Susegana, posto tappa del cammino.
Ciclovia dei Colli e del Brembo
Iniziamo la nostra pedalata dalla piazza principale di Curno, proprio di fronte alla grande chiesa di Santa Maria Assunta, non prima di aver gustato una buona colazione. Imbocchiamo Via Roma e ci dirigiamo verso la Porta del Parco, un'accogliente area verde attrezzata con un chiosco estivo, tavoli da picnic, pannelli didattici e una comoda colonnina per la ricarica delle e-bike. Proseguiamo tra le vigne fino a raggiungere Via Lochis e il cuore di Mozzo, nei pressi del moderno Auditorium e della Biblioteca comunale. Qui, nell'area del centro, troveremo bar, gelaterie e altri punti di ricarica e-bike. Riprendiamo il nostro percorso rientrando nell'area del Parco dei Colli, attraversando un lungo tratto immerso nel verde, tra boschi e campi agricoli. Agli incroci con Via Pascolo dei Tedeschi o Via Villino, possiamo fare una breve deviazione di poche centinaia di metri per raggiungere il centro storico di Valbrembo, altro punto di interesse, con locali, servizi e luoghi ideali per una sosta. Proseguendo sul nostro tracciato immerso nella natura, raggiungiamo il Santuario della Madonna della Castagna, che merita senza dubbio una sosta. Continuiamo con un suggestivo tratto nel bosco, dove troviamo anche tavoli da picnic, per poi scendere verso Paladina. Qui ammiriamo edifici storici e la grandiosa mole di Villa Agliardi sulla nostra sinistra. Dalla parte opposta sale l'antico sentiero che conduce al Santuario di Sombreno. Proseguiamo per un breve tratto tra le case fino a svoltare a destra su Via Castellina. Poco dopo, sempre sulla destra, si apre la salita ciclabile che porta al Santuario della Madonna di Sombreno, un luogo di interesse storico che offre uno splendido panorama sulla valle. Una volta ridiscesi dal santuario, riprendiamo il percorso che segue le greenways del Quisa e della Morla. Questo è uno dei tratti più suggestivi della ciclovia, con l'aria fresca dei boschi e il suono rilassante dell'acqua che scorre al nostro fianco. Dopo alcuni chilometri, raggiungiamo la sede del Parco dei Colli di Bergamo, all'interno dell'ex convento di Valmarina. Dopo un altro paio di chilometri, abbandoniamo il torrente Morla per rientrare in un'area abitata e superare la Statale 470 tramite un sottopasso. Poco dopo inizia la salita più impegnativa del giro, che ci conduce prima al Santuario della Grotta di Lourdes e poi al Parco della Maresana, a 550 metri sul livello del mare, un ottimo punto di sosta per un picnic. Qui ha inizio un tratto di ciclovia nel bosco, in parte sterrato, che segue la linea di livello fino a condurci al Castello della Moretta. Iniziamo qui una ripida discesa che richiede tutta la nostra attenzione e che ci porta direttamente nel centro storico di Ponteranica. Il magnifico polittico di Lorenzo Lotto, custodito all'interno della Chiesa dei Santi Alessandro e Vincenzo, merita certamente una visita. Superato il paese, raggiungiamo rapidamente Sorisole, dove possiamo ammirare la splendida chiesa barocca di San Pietro. Cominciamo a scendere verso la borgata di Azzonica; giunti in Via Fonte, facciamo attenzione a imboccare la ciclabile di Via Mida, nascosta tra due prefabbricati di lamiera. Con un altro piacevole tratto immerso nel verde, superiamo Via Don Paolo Gaeni e raggiungiamo Via Valli, che discenderemo fino all'abitato di Brughiera. Svoltiamo a destra e poi nuovamente a destra, lungo Via Gnera. Torniamo a pedalare verso le colline, svoltando in una bellissima e verde valletta che ci porta sotto la borgata di Foresto II. Lo strappo finale per salire è piuttosto impegnativo, con una prima parte acciottolata (attenzione in caso di pioggia). Si tratta di circa 350 metri che, per non affaticarci troppo, potremmo anche affrontare spingendo la bici a mano. Giunti a Foresto II, seguiamo la panoramica strada in costa, con la possibilità di deviazioni ancora più in alto, verso la chiesa di San Mauro e il caseggiato di Bruntino. La Ciclovia scende quindi verso Villa d'Almè, un altro ottimo punto per una sosta ristoratrice. Uscendo dal paese, prestiamo attenzione all'attraversamento della trafficata SS470 e raggiungiamo la stazione tramviaria di Villa d'Almè, dove si dirama la Ciclovia della Val Brembana. Percorrendola verso nord, dopo circa 1,5 km, potremo raggiungere l'antica dogana fluviale di Clanezzo, con il suo suggestivo ponte medievale e il ponte di corda. Continuando invece sul nostro tracciato, dopo aver attraversato con cautela la SP14, seguiamo un tratto del canale che un tempo forniva acqua ed energia al grande e storico Lanificio e Canapificio Nazionale. Dopo un tratto tra le case, prendiamo una ciclabile a destra che ci porta sul lungofiume, lungo un bel tratto naturalistico attrezzato anche per soste e picnic. Poco prima dell'aeroporto turistico, svoltiamo a sinistra (in questo punto, una deviazione verso l'antica Via dei Lavandai è sicuramente meritevole) e costeggiamo la pista di atterraggio, tenendola alla nostra destra. Al termine di questo tratto, uno sterrato ci condurrà su Via Leonardo da Vinci, nei pressi dell'antico ponte di Briolo. Continuiamo a seguire il percorso che ci porta ad attraversare il paese di Ponte San Pietro e, subito dopo la grande chiusa sul Brembo, a percorrere un altro bel tratto naturalistico sulle sponde del fiume, nell'area chiamata dell'Isolotto. Poco dopo la passerella ciclabile sul torrente Quisa, un tornante ci riporta all'altezza delle case e, imboccata Via Brembo, in pochi chilometri chiudiamo il nostro anello raggiungendo il centro di Curno.
Cammino di Sant'Antonio - Tappa 5, Polcenigo-Sacile
Lasciatoci alle spalle il centro di Polcenigo, saliamo verso il Colle San Floriano, dove potremo sostare presso una bella chiesetta. Scendiamo lungo un piacevole sterrato e proseguiamo tra stradine attraverso campi coltivati fino ad arrivare al borgo di Nave di Fontanafredda, dove merita fare una sosta per visitare la bella chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate. Attraversato il centro storico di Nave, ci dirigiamo verso Sacile, meta di questa tappa, bella e vivace cittadina adagiata sulle sponde del fiume Livenza, dove sono presenti punti di ristoro, farmacie e l’ospedale. All’ingresso della città dovremo fare attenzione al traffico cittadino. In città, oltre al Duomo dedicato a San Nicolò, si consiglia una visita a Palazzo Ragazzotti, dal marcato stile veneziano.
Via Popilia
Il tracciato ha origine in corrispondenza dello svincolo dell’Autostrada A3 di Eboli e segue l’andamento della statale 19, per terminare in corrispondenza dello svincolo per Polla. Originariamente, la strada si staccava dalla via Appia a Capua e raggiungeva Maddaloni, Nola, Nocera Inferiore, Superiore e poi Salerno. Da qui la strada si dirigeva verso la piana del Sele attraversando Eboli. Dopo aver toccato la confluenza tra il fiume Sele e il Tanagro, la via Popilia puntava a sud risalendo il percorso di quest'ultimo fino a raggiungere il Vallo di Diano, per poi proseguire in Calabria. Il percorso è praticabile in camminata, con un tempo di percorrenza di circa 8 ore, cosi come in bicicletta, impiegandovi approssimativamente 3 ore.
Terre di Sant'Antonio - 01 - Anello di Gemona
Partiamo dal Santuario di Sant'Antonio, scendiamo a fondovalle e proseguiamo seguendo le indicazioni del Cammino di Sant'Antonio per arrivare all'abitato di Osoppo. Lo attraversiamo per poi proseguire su strade, in parte sterrate e in parte asfaltate, per arrivare all'area delle Sorgive di Bars e da qui proseguiamo, sempre su strade a fondo misto, fino ad arrivare nella zona di Susans. Attraversiamo quindi il fiume Tagliamento per arrivare all'abitato di Cornino dove imbocchiamo la Ciclovia di Sant'Antonio e, seguendo la segnaletica della Ciclovia verso Gemona, proseguiamo sulla destra orografica del Tagliamento per attraversare prima l'abitato di Peonis, poi quello di Trasaghis e ritornare in prossimità di Gemona dove attraversiamo nuovamente il ponte sul Tagliamento e ci immettiamo su un tratto di strada piuttosto trafficata dove bisogna fare attenzione. Lasciamo la strada dopo qualche centinaio di metri sempre seguendo le indicazioni della Ciclovia di Sant'Antonio, per attraversare la frazione Campagnola e ritornare a Gemona per concludere l'anello.
Sentieri CAI Italia
Il SICAI campano attraversa il Parco del Cilento e Vallo di Diano, il massiccio degli Alburni, ricalca l’Alta Via dei Monti Picentini, percorre lo spartiacque dei Monti del Partenio, affacciato da un lato sul Golfo di Napoli e dall’altro sulle terre comprese tra le province di Avellino e di Benevento. I tempi di percorrenza dell’intero tratto che attraversa da nord a sud il territorio del Gal ‘I Sentieri del Buon Vivere’ sono di circa 13 ore e 45 minuti in camminata, e di 4 ore e 30 minuti circa in bicicletta.
Grande Anello Valnerina, percorso per persone a piena mobilità - Tappa 4
Dopo aver fatto tappa nel cuore del borgo di Campi, dove ancora oggi purtroppo non sono stati attuati interventi fini al recupero totale della situazione, si seguirà via Dei Casali fino a svoltare a destra in via Fiume dove inizia un lungo sentiero – a volte largo e pianeggiante, altre stretto e tortuoso – che giungerà fino al sito archeologico della Forca d’Ancarano. Ci si avvicina, senza incrociarla, alla SP 476/2 per poi allontanarsi di nuovo e ritrovarla più avanti prima di entrare in Norcia attraverso la Circonvallazione SP 476/1, prima, e corso Sertorio, poi. Sarà questa via a guidare i viandanti in piazza della Cattedrale di San Benedetto, cuore della città.
Grande Anello Valnerina, percorso per persone a ridotta mobilità - Tappa 4
Uscendo dall'abitato di Campi e girando a destra si raggiunge la chiesa di S. Antonio, da cui si prosegue per circa 5 km e si raggiunge la Forca di Ancarano. Si imbocca nuovamente la SP476/2, prestando molta attenzione al traffico presente, e non la si abbandona più fino ad entrare a Norcia. È di sicuro la città più grande di tutto l’Anello ed il punto di partenza per un nuovo trekking tra i più importanti e percorsi d’Italia: il Cammino di San Benedetto. Protetta dai Monti sibillini e posizionata su un altopiano carico di storia e di tradizioni, è racchiusa dentro le sue solide mura che, dall’alto, sembrano conferirle una curiosa forma a cuore. Si entrerà in città dall’alto, percorrendo via XX Settembre fino ad immettersi prima sulla Circonvallazione e poi, fino all’incrocio a T, su Corso Sertorio. Svoltando a sinistra si attraversa l’intera cittadina fino a raggiungerne il cuore pulsante: piazza San Benedetto. Sebbene negli anni sia stata rimaneggiata più volte, la costruzione della chiesa risale al 1200. Di ultima restaurazione in occasione del Giubileo del 2000, gli interventi hanno interessato le aree degli ipogei e la cripta, la chiesa e l’antico convento. Per evitare interferenze con le celebrazioni liturgiche, nelle dirette vicinanze dell’ingresso della chiesa è stata installata una scala che permette di accedere direttamente alla cripta, andando a valorizzare gli scavi romani e la cripta con una ristrutturazione completa degli ambienti voltati. Altri grandi interventi sono stati realizzati all’interno della basilica, come la realizzazione di un nuovo pavimento in quadrati bianchi e rossi, posti a losanga nell’area dell’assemblea, mentre il Presbiterio ha accolto un nuovo altare in bronzo dello scultore contemporaneo Giuseppe Ducrot, al quale si debbono anche il leggio e la piccola statua di San Benedetto.
Grande Anello Valnerina - percorso completo per persone a ridotta mobilità
Il Grande Anello Valnerina è un bellissimo circuito che offre un’opportunità unica per esplorare uno degli angoli più affascinanti e incontaminati dell'Umbria. Il percorso si snoda su poco meno di 45 chilometri e collega diversi borghi storici e punti d’interesse naturali, come Cerreto di Spoleto, Bagni di Triponzo, Preci, Norcia, fino a Serravalle. È pensato per un pubblico variegato, grazie alla possibilità di scegliere tra percorsi adatti a escursionisti a piedi e quelli accessibili anche a chi utilizza mezzi elettrici, rendendo l’esperienza fruibile da tutti. Un altro aspetto interessante è che il tracciato si collega a vari altri itinerari e percorsi storici della regione, come il Cammino di San Benedetto e il Cammino nelle Terre Mutate, ma anche a ciclovie come quella di Spoleto-Assisi, che lo rende un punto di intersezione ideale per chi vuole scoprire il centro Italia in modo sostenibile. Sebbene il progetto non sia ancora completato in tutte le sue parti (il tratto finale dovrà essere ripristinato attraverso il recupero dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia), il percorso è già un modo perfetto per godere della bellezza della Valnerina in modo rilassato e senza fretta. Inoltre, la rete di ospitalità e i servizi pensati per le persone con bisogni specifici mostrano un'attenzione particolare all'inclusività. Il percorso è stato pensato, progettato e tracciato perché anche persone con ridotte capacità motorie, opportunamente dotati di ausili a trazione elettrica, potessero vivere l’esperienza del viaggio lento in Valnerina, terra di cammini. Il percorso per persone a mobilità ridotta si sviluppa principalmente su un sedime asfaltato, andando a preferire sempre in primis strade meno trafficate possibili.
Fontana di Marcantonio – Cesinola
Dalla Fontana di Marcantonio nel territorio di Nusco costeggia i Monti Ramatico e Castel Pagano.
Terre di Sant'Antonio - 05 - Anello di Aviano
Dalla stazione ferroviaria di Aviano facciamo un piccolo detour per visitare il centro storico e il duomo di San Zenone e poi imbocchiamo la Ciclovia di Sant'Antonio in direzione del Castello di Aviano. Qui consigliamo una deviazione per andare a visitare l'area del Castello e la chiesa di Santa Maria e la vicina chiesa di Santa Giuliana, entrambe molto belle. Ritornati sulla Ciclovia di Sant'Antonio proseguiamo in direzione di Budoia, passaiamo nei pressi della stazione e proseguiamo per raggiungere la località San Giovanni. Da qui consigliamo una deviazione per andare a visitare le sorgenti del Livenza, un fiume carsico che sgorga in modo sorprendente dal fianco della montagna con un fronte di alcune decine di metri. E' anche molto interessante visitare l'area umida nei dintorni. Ritornati sulla Ciclovia di Sant'Antonio proseguiamo in direzione di Sacile seguendo in generale delle strade asfaltate secondarie. Attraversiamo il bel centro storico di Sacile e usciamo dal paese imboccando un piacevole tratto di pista ciclabile che porta verso lo stadio. Da qui seguiamo la traccia per portarci verso l'abitato di Ranzano e poi per ritornare sulla Ciclovia di Sant'Antonio in direzione del castello di Aviano. Da qui seguiamo il percorso dell'andata per arrivare alla stazione ferroviaria di Aviano.
Ciclovia di Sant'Antonio - percorso completo
La Ciclovia di Sant'Antonio è un itinerario che si sviluppa attraverso paesaggi suggestivi, offrendo la possibilità di esplorare la storia e le tradizioni legate a Sant'Antonio in modo ecologico e sostenibile. Partendo da Gemona, la ciclovia collega i luoghi più significativi del santo, attraversando borghi storici, aree naturali e centri religiosi che raccontano la sua vita e il suo messaggio. Questo percorso ciclabile è pensato per tutti, dai ciclisti appassionati ai pellegrini, offrendo un'alternativa ideale per vivere l’esperienza del cammino in modo più dinamico e in contatto diretto con la natura. Con un'attenzione particolare alla sostenibilità, la Ciclovia di Sant'Antonio è anche un modo per riscoprire il territorio, stimolando il turismo lento e responsabile.
Cammino di Oropa della Serra
Si sviluppa lungo la Serra morenica di Ivrea, il crinale glaciale più lungo d’Europa, offrendo un itinerario unico di 4 tappe tra la pianura vercellese e le montagne del Biellese. Il percorso attraversa paesaggi rurali, boschi, antiche vie campestri e mulattiere ben tracciate, con viste continue sulla valle sottostante e sulle colline circostanti. Lungo il cammino si incontrano piccoli borghi, pievi isolate, cappelle e tratti di silenzio che invitano alla riflessione. Ogni tappa permette di immergersi nella storia, nella natura e nella semplicità delle comunità locali che offrono accoglienza e ospitalità diffusa ai pellegrini. La progressione è graduale: dalle pianure di Santhià si sale dolcemente verso le alture, fino a raggiungere l’ultima emozionante meta, il Santuario di Oropa, importante luogo di culto mariano immerso tra le montagne. Il fondo è vario ma sempre accessibile, con tratti sterrati, boschivi e vie secondarie che garantiscono sicurezza anche per chi ha un’esperienza escursionistica di base. La segnaletica dedicata accompagna i camminatori lungo tutto l’itinerario, supportata da tracce GPX e una app dedicata SlowBi. Consigliato da aprile a ottobre, il cammino regala il meglio in primavera e in autunno, quando i colori e la quiete del paesaggio amplificano la bellezza dell’esperienza. Il Cammino di Oropa della Serra è un viaggio perfetto per chi cerca lentezza, spiritualità e connessione con la natura lungo uno dei percorsi più affascinanti del Nord Italia.
Cammino di Sant'Antonio - Tappa 3, Sequals-Montereale Valcellina
Dal centro di Sequals ci dirigiamo verso Arba attraverso un facile guado; in caso di forti piogge è possibile seguire la variate per attraversare il fiume Maduna sul ponte, prestando però molta attenzione per via del traffico spesse elevato. Superato il letto del fiume, una seconda variante del Cammino ci può portare a scoprire una bella chiesetta dedicata a Sant’Antonio e il centro storico di Arba. Superato Arba proseguiamo lungo stradine di campagna, per arrivare fino alla bella chiesa di Madonna di Strada, un posto ombroso e piacevole per una sosta. Proseguiamo superando un secondo guado su un sentiero che per un breve tratto diventa pietroso, e continuiamo lungo un bel tratto tra vigneti e boschi, fino a congiungerci con il percorso ciclabile di Maniago. Attraversiamo la cittadina, dove possiamo ammirare il bel centro storico, il Duomo dedicato a San Mauro, e dove sono presenti punti di ristoro e farmacie. Proseguiamo dunque il cammino fino a raggiungere il centro di Montereale Valcellina, terza tappa del Cammino di Sant’Antonio.
Grande Anello Valnerina, percorso per persona a piena mobilità - Tappa 5
Si lascia il centro abitato di Norcia raggirando la Basilica e guadagnando nuovamente la Circonvallazione attraverso via Roma. Raggiungendo quindi la Strada Statale delle Tre Valli Umbre (SS 685) per attraversarla ed entrare di fatto poi, a destra, sulla ciclabile della vecchia ferrovia Spoleto – Norcia. Questo percorso, a volte su sedime irregolare a volte più stabilizzato, conduce nella natura più incontaminata della Valnerina facendoci apprezzare il giusto compromesso trovato tra rispetto dell’ambiente e turismo. Si prosegue sul lato sinistro del fiume Sordo fino a raggiungere la Strada Statale 320 per Cascia. Qui, svoltando a destra, si giunge fino alle poche case di Serravalle di Norcia, fine del percorso. Le attrazioni di Serravalle sono il fiume, sempre gremito di pescatori, il romitorio di S. Claudio, aggrappato alla montagna, e la Chiesa di S. Pietro. Interessante e suggestiva è la gola di Biselli, scavata dal Corno, che conserva importanti vestigia lasciate dall’uomo. Di fatto l’anello si sarebbe dovuto ricollegare a Borgo Cerreto, ma per impedimenti dovuti al mancato completamento del tracciato dell’Ex Ferrovia Spoleto-Norcia, ad oggi, quel tratto viene coperto con un transfer.
Grande Anello Valnerina, percorso per persone a ridotta mobilità - Tappa 2
Uscendo dal Borgo di Casali Belforte si prosegue sulla SR209 raggiungendo il villaggio di Ponte Chiusita, di fatto si entra nella regione delle Marche, abbandonata immediatamente svoltando a destra verso il ponte sul Nera. In breve si raggiunge un'altra piccola frazione di Preci: Corone. Sorta all’incrocio del vecchio sentiero proveniente da Castelvecchio e di quello che scendendo dalla montagna di Preci, passa per S. Vito, questa villa rurale ha svolto la funzione di borgo commerciale e di transito rispetto agli altri insediamenti fortificati nella zona. Per questo vi è la presenza dell’operoso mulino alimentato dalle acque del fiume Campiano, ancora oggi presente e attivo ed in parte utilizzato per la produzione di energia pulita. Le poche case presenti sono disposte lunga una strada principale intersecata da ripidi vicoli e scalini che ne testimoniano la ruralità. Il percorso continua sulla medesima strada per qualche chilometro ancora, fino ad entrare in Preci, prima vera urbanizzazione dopo la partenza. Qui sorge la chiesa della Madonna della Paschiera, del XVII secolo e nelle vicinanze di un antico oratorio benedettino. Accanto alla chiesa vi sono ancora i resti di alcune vasche che fin dal 1600 d.c. vennero adibite all'allevamento di trote. Disposto lungo la strada che risale il Campiano, anche Preci aveva la funzione di centro commerciale per il presente castello e per gli altri villaggi nei dintorni. In prossimità di Borgo Preci, é possibile leggere le testimonianze della presenza di un mulino, di cui rimane oggi solo una stalla e una stanza adibita alla macina, completa di ogni macchinario necessario e una piccola aia. Accanto al mulino si trova ancora oggi la mulattiera che collegava il Borgo al castello.
Sentiero Europeo E1
Il Sentiero Europeo E1 unisce Capo Nord (Norvegia) con Capo Passero (Italia, Sicilia), attraversando da Nord a Sud l’intero continente europeo. La sua lunghezza totale è di oltre 8.000 km in gran parte già percorribili. L’ideazione di questo grande trekking fa capo all’ERA, European Ramblers’ Association e la realizzazione del tratto italiano è a cura della Federazione Italiana Escursionismo. Sul territorio italiano, il Sentiero Europeo E1 parte da Porto Ceresio, sul Lago di Lugano, per scendere fino a Fortino (Sa), sul confine tra la Campania e la Basilicata. Il tratto Lucano-Calabro è in fase di realizzazione. Il percorso italiano attraversa, quindi, dapprima il Parco del Ticino, quindi raggiunge gli Appennini risalendo la Valle Scrivia e le Alpi Liguri. La via prosegue verso la Toscana, seguendo l’Alta Via dei Monti Liguri dai Piani di Praglia al Passo dei Due Santi, dove si immette sul tracciato della Grande Escursione Appenninica (GEA), per proseguire lungo la cresta appenninica Tosco-Emiliana, Umbro-Marchigiana, Lazio nord, Abbruzzese, Lazio sud, Molisana e infine Campana. Il tracciato è praticabile a piedi, per un tempo di percorrenza di circa 24 ore complessive.