Norcia
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Localita: Norcia
Il comune di Norcia (circa 600 m s.l.m.) si estende sull’altopiano di Santa Scolasti-ca, un rigoglioso e vasto pianoro di origine tettonica che nel Pliocene e Quaternario conteneva un lago. Il bacino lacustre si prosciugò in seguito a movimenti tellurici che originarono un varco a sud-ovest, oggi corrispondente alle Gole di Biselli.
L’altopiano è circondato da un territorio prevalentemente collinare racchiuso tra la Valnerina, una valle angusta e sinuosa di origine fluviale scavata dal fiume Nera, e la catena dei Monti Sibillini, che formano un anfiteatro di ineguagliabile bellezza con vette che raggiungono e superano i 2.000 metri di altezza. Tutta la zona è ric-ca di fenomeni carsici che generano un paesaggio di notevole varietà morfologica, caratterizzato da un’alternanza di rocce nude e zone ricoperte da uno strato più o meno profondo di fertile suolo agrario.
Le aree prative, conosciute con il nome di Marcite, hanno la peculiarità di avere un alto tasso d’umidità risultante da sistemi d’irrigazione esistenti da secoli, in origine realizzati dai monaci benedettini. Le acque che in abbondanza scendono a valle dai monti circostanti, regimentate con chiuse e canali, allagano in maniera discontinua e controllata il suolo così da mantenerne costante il livello di umidità durante l'esta-te ed impedirne il congelamento durante l'inverno. Questo sistema permette di mantenere i terreni a coltura durante tutto l'arco dell'anno, consentendo una raccol-ta di fieno abbondante.
Le attività artigianali che ancora oggi si praticano a Norcia sono fondate su antiche tradizioni tramandate di generazione in generazione ed hanno rappresentato una delle principali fonti di sostentamento della popolazione, con l'agricoltura e la pasto-rizia al primo posto. Fra di esse spiccano la produzione di formaggi e ricotte, la col-tivazione delle famose lenticchie di Castelluccio, la raccolta e coltivazione del tartu-fo, opifici per la lavorazione della lana, del legno, della ceramica artistica e labora-tori per il restauro dei mobili antichi.
Nel corso dei secoli si è sviluppata a Norcia anche un’altra attività legata agli ani-mali: si tratta della cosiddetta “norcineria”. Il nome “norcini”, attribuito in passato e ancora oggi a coloro che lavorano il maiale, è attestazione di una tradizione tra-mandata di padre in figlio, talmente affinatasi nei secoli da aver contribuito alla na-scita della famosa Scuola Chirurgica di Norcia e Preci. Successivamente anche la lavorazione del ferro battuto, praticata nel territorio, si rivelò di vitale importanza in quanto permise di produrre già nel 1500 gli strumenti di precisione utilizzati nella Scuola Chirurgica.
Grazie alla sua conformazione geografica il comune di Norcia offre la possibilità di prati-care numerosi sport in tutte le stagioni dell’anno, permettendo di scoprire luoghi e pro-spettive nuove ed insolite. Lungo i suoi numerosi sentieri si possono praticare trekking, nordic walking, passeggiate ed escursioni a piedi, a cavallo o con asini e muli.
La Piana di Castelluccio offre agli amanti del volo libero con deltaplano e parapen-dio uno dei luoghi migliori e più rinomati per volare; inoltre in inverno gli appassio-nati si ritrovano nella piana innevata per effettuare ciaspolate e praticare sci da fon-do. Gli amanti dello sci da discesa possono recarsi nella stazione sciistica di Forca Canapine, l’unico centro in Umbria di sport invernali, attrezzata con impianti di risa-lita, piste da fondo ed una scuola di sci. Per gli appassionati di sport acquatici, i fiumi si prestano alla pesca sportiva, al canottaggio e al rafting, soprattutto lungo il fiume Corno.
Da qualche anno inoltre la vecchia ferrovia Norcia-Spoleto, dismessa negli anni '60, è stata adibita a percorso naturalistico fruibile sia a piedi che in mountain bike; per-correndolo si attraversa una delle zone dell’Umbria più belle, per l'integrità del terri-torio e il rigoglio della vegetazione circostante.
Norcia è ricca di un cospicuo patrimonio artistico che purtroppo, a causa degli eventi sismici che nei secoli hanno colpito la zona, ha subito profonde lesioni e di-struzioni che hanno quasi completamente cancellato le testimonianze risalenti all’epoca pre-romana.
E' importante ricordare la Basilica di San Benedetto la cui costruzione originale, con la splendida facciata gotica con rosone e i fregi dei quattro evangelisti, risale al sec. XII. La tradizione vuole che la chiesa sia stata costruita sui resti della casa na-tale del santo, ma più probabilmente nello stesso luogo sorgeva una basilica roma-na, andata successivamente distrutta. Lo storico edificio è crollato, con l'eccezione di facciata, abside e transetto, a seguito del sisma del 30 ottobre 2016.
Non può mancare una visita alla Piana di Castelluccio, lunga circa 20 km, dove nel-la tarda primavera ha luogo lo spettacolo della Fioritura; qui numerose varietà di fio-ri sbocciano in contemporanea alle piante delle lenticchie, ricoprendo la piana di mille colori e offrendo uno degli spettacoli più belli che si possano ammirare.
Il pregiato e rinomato tartufo nero invernale è una delle principali risorse del territo-rio; viene raccolto nei boschi e celebrato ogni anno con la tradizionale sagra “Nero Norcia” che si svolge nel mese di febbraio.